Elettrosmog

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CAMPI ELETTROMAGNETICI AD ALTA FREQUENZA

Negli ultimi anni la diffusione degli impianti per le telecomunicazioni ha destato un crescente interesse verso i campi elettromagnetici ed una maggiore preoccupazione per i livelli di campo presenti nell'ambiente. Analizziamo i campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF), cioè i campi elettromagnetici aventi una frequenza compresa tra 100 mila Hz (100 kHz) e 300 miliardi di Hz (300 GHz).

QUALI SONO LE SORGENTI CHE IMMETTONO CAMPI ELETTROMAGNETICI NELL'AMBIENTE?

La presenza delle radiazioni elettromagnetiche a RF nell'ambiente esterno è principalmente dovuta alle sorgenti dedicate alle telecomunicazioni: ripetitori radio-TV e stazioni radiobase per telefonia mobile, sorgenti diverse che emettono campi elettromagnetici in intervalli di frequenza diversi.

PRINCIPALI SORGENTI DI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RF

ANTENNE RADIO-TV

Le antenne radio-TV vengono in genere installate fuori dai centri abitati, in luoghi isolati come colline, al fine di evitare la presenza di ostacoli lungo il percorso di propagazione delle onde. Essendo la potenza di un impianto correlata all'area entro la quale esso deve assicurare il servizio, ed essendo spesso elevate le distanze che un'antenna radio FM e TV deve coprire (fino ai valori massimi dell'ordine delle centinaia di km), elevate saranno le potenze di emissione di questi impianti (dell'ordine di 10 mila - 15 mila W).

ANTENNE PER TELEFONIA MOBILE

La trasmissione dei segnali della telefonia mobile è di tipo cellulare. Il termine cellulare deriva dal meccanismo di suddivisione del territorio in parti denominate celle. Ciascuna cella, in genere di forma esagonale come riportato in figura, viene servita da una stazione radiobase (SRB), un ripetitore al quale si collegano in trasmissione e in ricezione tutti i telefoni cellulari presenti nella cella. Questa modalità di funzionamento della rete di telefonia mobile, che consente di ridurre la potenza emessa delle SRB fino a valori dell'ordine delle decine di Watt, permette di riutilizzare le stesse frequenze di trasmissione in celle diverse e quindi di servire un maggior numero di utenti. Essendo minori le potenze di emissione, l'area servita da una SRB è di dimensioni molto minori rispetto all'area servita da un'antenna radio-TV (si va da aree di raggio 100m in città fino ad aree di raggio 2-3 km in campagna).

TELEFONIA

L'utilizzo di telefono cellulare è ormai molto esteso, sia in termini di numero di persone, sia di fasce di età coinvolte.

L'esposizione ai campi elettromagnetici generati da questo tipo di dispositivi è di tipo localizzato, interessando principalmente l'area della testa. In determinate condizioni di utlizzo, il cellulare può costituire la maggior fonte di esposizione a campi elettromagnetici per la popolazione.

L'intensità dell'esposizione è correlata ad alcune condizioni, determinate da come viene gestita la rete e da come viene utlizzato il cellulare.

SAR

Il parametro fisico che esprime in modo diretto l'effetto dell'interazione tra il campo elettromagnetico e i tessuti umani è il SAR (acronimo di Specific Absorption Rate). Questo rappresenta la quantità di energia assorbita nei tessuti umani a seguito dell'interazione con il campo elettromagnetico.

Il SAR è un parametro molto importante per caratterizzare le emissioni dei telefoni cellulari e la loro potenziale nocività. Sulla base di specifiche norme internazionali tutti i costruttori di telefoni cellulari devono valutare il SAR che gli apparecchi possono indurre nella testa a seguito del loro utilizzo, affinchè venga rispettato un valore massimo di riferimento.

I risultati di prove effettuate in laboratorio in condizioni standard su fantocci che simulano una testa umana, sono consultabili nei manuali dei telefonini, che devono riportare il valore massimo di SAR misurato per quel dato modello di apparecchio.

Per la normativa europea, il valore consentito è di 2W/kg, misurati su 10 grammi di tessuto.

CLASSIFICAZIONE IARC

Nel maggio 2011 l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza tra gli agenti "possibilmente cancerogeni (gruppo 2B)".

La classificazione IARC si basa esclusivamente su una partciolare forma di esposizione al campo elettromagnetico a radiofrequenza, ovvero quello generato da telefono cellulare.

La classificazione è giustificata da una limitata evidenza di incremento dei rischi di glioma e neurinoma del nervo acustico, osservato in relazione all'uso di telefono cellulare.

ALTRE SORGENTI

Sui tralicci dove sono installate le antenne radio-TV, sono spesso anche visibili delle antenne a forma di parabola. Tali antenne sono i ponti radio e hanno lo scopo di inviare informazioni da un punto ad un altro punto. Le emissioni sono quindi molto direttive e non causano dispersione di energia elettromagnetica al di fuori della traiettoria che collega i due punti. I ponti radio non costituiscono pertanto una sorgente rilevante per l'esposizione ambientale. Le frequenze utilizzate (anche fino a decine di GHz) dipendono dalla tipologia di segnale da trasmettere.

COME EMETTONO LE SORGENTI?

Le antenne non emettono allo stesso modo in tutte le direzioni: in alcune direzioni l'emissione è maggiore, in altre minore ed in altre ancora è nulla. Per questo motivo non è detto che un'abitazione più vicina ad una sorgente sia sottoposta ad un campo maggiore di una più lontana. Ad esempio l'abitazione A, riportata in figura, pur essendo più lontana dalla sorgente rispetto alla B, è esposta ad un campo maggiore poichè si trova nella direzione di massimo irraggiamento. Dalla conoscenza del modo in cui un'antenna emette il campo elettromagnetico nello spazio circostante (diagramma di irradiazione) e della disposizione delle abitazioni, è possibile, utilizzando modelli teorici, calcolare i valori di campo elettrico presenti nell'intorno dell'antenna.

POSSIAMO ACCORGERCI DELLA DELLA PRESENZA DI UN CAMPO ELETTROMAGNETICO?

I livelli di campo presenti nell'ambiente non sono comunemente percepiti dai nostri sensi, per cui l'unico modo per renderci conto della presenza del campo è misurarlo, utilizzando apposita strumentazione.

COME SI MISURANO I LIVELLI DI CAMPO?

Dal momento che non è possibile utilizzare sensori che rilevano campo elettrico in tutto l'intervallo delle RF, occorre utilizzare strumenti diversi a seconda delle frequenze di interesse.

Per quanto riguarda i livelli di campo elettrico dovuti alle telecomunicazioni tipicamente presenti in ambienti urbani, da campagne di misura effettuate dall'ARPA Piemonte è emerso un livello di fondo variabile da qualche centesimo di V/m a 1 V/m. In prossimità di ripetitori per telefonia mobile il campo elettrico può raggiungere valori più elevati, fino a qualche V/m.

Consultando il link Webgis ARPA è possibile trovare informazioni georiferite sulle sorgenti di campo elettromagnetico e sull’attività effettuata da Arpa Piemonte.

La cartografia è navigabile e attraverso il campo di ricerca (rintracciabile nella parte in alto a destra della schermata) è possibile inserire i criteri di ricerca (coordinate geografiche o indirizzo e comune).

Attivando il tema di interesse desiderato attraverso l’apposito comando “aggiungi tema” nella parte alta della schermata, è possibile la consultazione dei seguenti dati:

• risultati del monitoraggio dei campi elettrici e magnetici generati da elettrodotti e le loro aree di influenza sul territorio;

• la posizione degli impianti per telecomunicazioni (TLC) trasmessa ad ARPA Piemonte ai sensi della normativa vigente;

• la valutazione teorica del campo elettrico prodotto dagli stessi impianti, calcolato a 1.5 m da terra;

• tutti i risultati delle misure dei campi elettromagnetici a radiofrequenza effettuate.

MISURE A BANDA LARGA

Vengono effettuate con l’impiego di uno strumento che misura tutta la radiazione di frequenza appartenente all’intervallo in cui opera.

MISURE A BANDA STRETTA

Vengono effettuate utilizzando strumenti che hanno la possibilità di essere centrati su una frequenza prescelta e permettono di valutare il contributo al valore di campo globale dovuto ad una sorgente specifica (che emette a quella frequenza prescelta). Sono alquanto lunghe e complesse, e sono necessarie solo in caso di siti con più sorgenti, quando devono essere determinate le caratteristiche di emissione di ogni singola sorgente, oppure nel caso di siti con un’unica sorgente che emette più segnali a diverse frequenze, per evidenziare il contributo di ogni singolo segnale.

CHI PUO' FARE LE MISURE?

La criticità della misura è legata, oltre alla vicinanza alla sorgente e alla caratteristiche dello strumento utilizzato, anche all'operatore che deve avere le competenze tecniche necessarie per svolgere la misura in modo accurato. Diversi sono i fattori da considerare. Ad esempio la presenza di superfici riflettenti in prossimità del punto di misura può alterare in modo significativo la configurazione del campo, causando errori anche grossolani nella misura. Lo stesso posizionamento del cavo di collegamento tra antenna e sistema di analisi e ricezione del segnale, se non effettuato in modo accurato, può essere causa di errore.

Per fare effettuare misure del campo elettromagnetico a casa propria, è sufficiente inviare una richiesta scritta al Comune o all'ASL, i quali possono richiedere l'intervento di ARPA.

E' importante ricordare di riportare nella lettera di richiesta l'indirizzo e numero di telefono, in modo da permettere ai tecnici di contattare l'interessato e concordare l'intervento di misura.

I LIMITI DI LEGGE

Gli studi effettuati fino ad ora non hanno portato nessuna evidenze di effetti sulla salute dovuti ai campi elettromagnetici ai livelli comunemente riscontrabili nell'ambiente.

A livello normativo, con il DPCM 8/07/2003 sono stati fissati il limite di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità.

LIMITI DI ESPOSIZIONE

Valori di campo elettromagnetico che non devono essere superati in nessuna condizione di esposizione.

Intervallo di Frequenza 0,1 kHz - 3 MHz 3 MHz - 3 GHz 3 GHz - 300 GHz

Intensità Campo Elettrico 60 V/m 20 V/m 40 V/m

Intensità Campo Magnetico 0,20 A/m 0,05 A/m 0,01 A/m

VALORI DI ATTENZIONE

Valori di campo che non devono essere superati negli ambienti abitativi, scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze prolungate.

Intervallo di Frequenza 0,1 kHz - 300 GHz

Intensità Campo Elettrico 6 V/m

Intensità Campo Magnetico 0.016 A/m

OBIETTIVI DI QUALITÀ

Valori di campo usati da singoli impianti o apparecchiature da conseguire nel breve, medio e lungo periodo, attraverso l’uso di tecnologie e metodi di risanamento disponibili. Sono finalizzati a consentire la minimizzazione dell’esposizione della popolazione e dei lavoratori e si applicano in tutte le aree intensamente frequentate.

Intervallo di Frequenza 0,1 kHz - 300 GHz

Intensità Campo Elettrico 6 V/m

Intensità Campo Magnetico 0.016 A/m

DL N 179 ART. 14 DEL 18/10/2012

Il nuovo Decreto Sviluppo Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese, ha modificato alcuni aspetti della normativa sulla protezione della popolazione da esposizioni a radiaizoni elettromagnetiche emesse da ripetitori per telefonia mobile e trasmettitori radiotelevisivi.

Le variazioni introdotte riguardano:

• Minore ambiguità nell’individuazione delle pertinenze esterne degli edifici soggette all’applicazione del valore di attenzione.

• Possibile esposizione della popolazione a livelli di campo elettromagnetico a radiofrequenza maggiori di 6 V/m per limitati periodi.

• Maggiori oneri per l’attività di controllo a causa della necessità di effettuare misure della durata di 24 ore per attestare eventuale superamento del valore di attenzione. Queste misure sono difficilmente realizzabili a causa dell’assenza di specifiche norme tecniche.

COSA PUOI FARE TU?

Per limitare la tua esposizione, puoi osservare le seguenti indicazioni:

• VERIFICA IL LIVELLO DI SAR: Tutti i manuali dei telefonini devono obbligatoriamente riportare il valore di SAR, che esprime la quantità di energia elettromagnetica che può essere potenzialmente assorbita durante la telefonata.

• UTILIZZA DISPOSITIVI COME AURICOLARI E VIVA VOCE: i livelli di esposizione alla testa, si riducono di un fattore pari a circa il 90% allontanando il cellulare di 30 cm rispetto alla posizione di contatto con l’orecchio.

• SARPAPER APP: permette di monitorare l’utilizzo del proprio smartphone. In particolare, permette di monitorare il tempo totale di utilizzo del telefono con e senza l’impiego di ausili quali viva voce o auricolari.

• PRIVILEGIARE AREE CON PIENO CAMPO: la potenza emessa dal cellulare può aumentare, passando da aree a buona ricezione ad aree con ricezione scarsa.

• IN CASO DI CHIAMATE VOCE SENZA AUSILI, RIDUCI LA DURATA

• LIMITA L’UTILIZZO DA PARTE DI BAMBINI

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